martedì 30 marzo 2010

Buoni nuovi

Prima di iniziare la seconda tranche dei brevi commenti sui libri letti nel mese, un piccolo appunto sulla situazione libresca a tutt'oggi. Non riesco a starmi al passo nel commentare i libri che leggo: ho notato che la lettura è un'abilità che in linguaggio nerdico potrebbe essere definita "skillabile". Più leggi e più capisci, ma soprattutto più leggi e più lo fai velocemente. Hai i level-up: tutto è in funzione di libri più complessi, di articoli di settore, che hai paura di affrontare, poi torni indietro, li rileggi e dici "ma era una cazzata!".
E continui a ciancicare parole mescolandole assieme e facendole tue, scegli autori nuovi con una perizia sempre maggiore, si affina il tuo gusto, smonti tesi e costruisci controtesi, tutto dona più colore alla tua mente e pensi che ancora più colore possa aggiungersi. Non c'è fine alle sfumature.

E così ho speso tipo troppi soldi. Fra i recenti acquisti:

- More about La solitudine del cittadino globale La solitudine dell'uomo globale, con il quale farò conoscenza con Bauman.

- More about Orientalismo Orientalismo, di Edward Said. Sono piuttosto fiera di aver scelto mea sponte questo libro, avendo scoperto a posteriori che l'autore fosse una personalità di calibro notevole.

- More about Le crociate viste dagli arabi Le Crociate viste dagli Arabi. A parte il titolo che mi ha subito presa, mi ha convinto l'averlo aperto a caso e aver trovato una pagina in cui si parlava della setta degli Hashashin. Al di là di questo, l'idea di avere una prospettiva "altra" rispetto a quella scolastica è sempre affascinante.

- More about Autostop con Buddha Autostop con Buddha, di Ferguson. Sì, lo so che l'avevo ordinato in biblioteca. Ma ha ricevuto commenti tanto entusiasti dai lettori nippofili che non ho resistito. Speriamo che mi sia ben fidata.

- More about Il padiglione d'oro Il Padiglione d'Oro, di Mishima. Eh, sì, l'ho letto. Però è il non plus ultra del libro bello. Siccome l'ho trovato in una di quelle fantastiche bancarelle vicino alla ex piazza Esedra a metà prezzo, l'ho preso. Tanto lo so che vorrò rileggerlo. E pure se non lo rileggo, lo so che lo volevo.

- More about Lezioni spirituali per giovani samurai alla stessa bancarella ho pagato coi tintinnanti Lezioni spirituali per giovani Samurai ancora di Mishima.
A dire la verità, questo è un libro che mi spaventa un po'. Sarà un'operazione complicata eliminare i filtri della mentalità occidentale ed affrontare la filosofia dell'azione di questo samurai del ventesimo secolo. Un saggio è diverso da un romanzo. Spero di riuscirci a dovere. Ho in mente di affrontare una preparazione prima di prendere in mano questo libro: per prima cosa, terminare Storia del Giappone di Gatti (che va lento ed è bloccato perché lo stavo proprio studiando, prendendo pure appunti), acquistare altri libri sulla storia del Giappone in toto e semplicemente leggerli. Poi prendere in prestito dalla biblioteca il Beasley (Storia del Giappone moderno), l'Halliday (Storia del Giappone contemporaneo) e altri e leggermeli bene e solo poi passare al saggio di Yukio. Capito perché mi spaventa?!

- More about Stupore e tremori Stupore e tremori della Nothomb, letto e finito.

Dalla bib ho preso in prestito questi tre libricini frettolosi:
- More about Pian della Tortilla More about Uomini e topi
Pian della Tortilla e Uomini e Topi. Non ho mai avuto l'occasione di "parlare" qui di Steinbeck ma lo amo. La Valle dell'Eden è un libro semplicemente stupendo. Furore m'è piaciuto meno: non che fosse meno bello, ma è così amaro che, oserei dire, riesce a strappare lacrime. Siccome ho letto diverso tempo fa entrambi, non ho le parole per descrivere stile e temi. Diciamo che le sue descrizione di certe realtà sociali appartenute all'America sono molto vivide e la sua sensibilità verso questi temi è molto spiccata.

- More about L'uomo flessibile
L'uomo flessibile di Richard Sennett, un sociologo americano. Non so se ho fiutato bene e ho alcune riserve su 'sto libro. Ho paura che arrivi a conclusioni divergenti dalle mie. Vabbè, staremo a vedere. In realtà l'ho scelto perché quello del lavoro è un tema a cui "politicamente" sono molto affezionata, per cui l'ho voluto accostare ad un altro saggio, che sto leggendo, questa volta di una personalità che conosco e ammiro, quella di Luciano Gallino. Ho letto diversi articoli scritti da lui e mi piace molto. Il saggio che ho in lettura, che ho accennato in un qualche sconclusionato post di un po' di tempo fa, è Il lavoro non è una merce - contro la flessibilità, non facilissimo, almeno nella prima parte in cui esamina la costruzione delle statistiche sui numeri di lavoro precario e lavoro nero, ma indispensabile per l'analisi di uno dei temi più importanti dell'attualità. I titoli dei due libri che ho scelto di accostare sono già molto differenti tra loro: quello di Gallino prende una posizione, e sai che probabilmente il libro in più punti destrutturerà questo sistema squallido che si prefigge di trattare un uomo alla stregua di oggetto qualunque di cui, a tutto beneficio dell'azienda, si può disporre a piacimento (l'uomo è flessibile perché si piega a 90, mi viene da dire). Il primo libro invece è come se avesse un titolo che presupponga l'adeguamento dell'uomo a queste esigenze. Ben diverso è ad esempio il titolo di un altro scritto di Gallino, il costo umano della flessibilità, dove già si evince una critica al modus operandi che ha preso piede nella gestione del personale delle imprese.
Vabè, senza fretta mo' vediamo un po' cosa mi aspetta.







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